FORMAZIONE PER ATTUARE LA COSTITUZIONE
Ciò di cui c’è bisogno, in Italia, è un nuovo movimento, un nuovo orientamento politico e culturale, che si proponga come unico e fondamentale obiettivo l’attuazione integrale della nostra Costituzione. A partire dal suo nucleo più profondo e innovativo: il pieno sviluppo della persona umana.
Modello il cui aspetto più preoccupante è la distruzione sistematica, a partire dall’infanzia, di ciò che più propriamente umano: il pensiero critico. Pensiero libero e creativo che presuppone un cuore aperto, pacificato dalle sofferenze relazionali.
I padri Costituenti avevano ben presente che, senza una trasformazione dell’IO umano, __da IO egocentrico, individualista, bellico ad IO relazionale, socievole, comunitario __, non si sarebbe potuta realizzare una democrazia sostanziale ed egualitaria. Democrazia nella quale tutti i lavoratori, formati ai nuovi valori costituzionali, partecipano, in modo consapevole, all’organizzazione politica, economica e sociale del paese. E avevano affidato alla scuola, di ogni ordine e grado, e al servizio pubblico di informazione, l’immane compito di realizzare questo progetto.
Quarant’anni di restaurazione neoliberista, la cui cifra più profonda è la distruzione della cultura e dell’etica umanistica, hanno raso al suolo il tessuto comunitario che i Costituenti vedevano come fondamento della democrazia. Riproponendo, in forma mascherata e diffusa a livello planetario, la più bieca oppressione dell’uomo sull’uomo, del più forte sul più debole, del più ricco sul più povero, che sia mai comparsa nella storia.
La sfida di questo auspicabile nuovo movimento, di questo nuovo orientamento politico e culturale, è invertire questa rotta rovinosa. Partendo proprio dallo sviluppo della cultura, della vera cultura, che è sempre socio-cultura, ovvero co
ltivazione del tessuto comunitario.
Il primo passo è la coltivazione dell’amicizia e del bene reciproco, al posto dell’inimicizia e della competizione reciproca. La coltivazione della fiducia e dell’intimità sana, al posto della diffidenza e della distanza emotiva, schizoide, narcisistica, fobica.
Il primo passo è il lavoro personale, che porta alla progressiva conoscenza del proprio vero sé, per sua natura socievole, amichevole e donativo. Lavoro introspettivo nel quale ragione ed emozione, intelletto e cuore, maschile e femminile, superando i conflitti tra istanze diverse, si convertono e si uniscono in livelli di consapevolezza etica via via più elevati.
E’ su questa via che si sviluppano le competenze democratiche di base, necessarie alla formazione di gruppi di studio, di riflessione, di elaborazione e di azione via via più coesi, in cui emerge un’intelligenza più grande, una visione più grande, un amore più grande nei confronti di sé, degli altri e del mondo.
Tutto questo nello spirito di crescente allegria ed entusiasmo condiviso, come naturale conseguenza di un retto pensare e agire. Come naturale conseguenza del seguire una via che sentiamo profondamente giusta.
Con una grande risata, porremo fine alla depressione, all’oppressione, alla burocrazia asfissiante che ci rendono i migliori alleati dei nostri nemici.
Su questa base, e solo su questa, diventa possibile, e anche rapido, il cambiamento dell’economia predatoria, della finanza suicida e della politica affaristica, che tutti auspichiamo, rimettendo al centro la nostra Costituzione e il suo programma.