L’io come centro di relazioni
- Posted by Mauro Scardovelli
- Categorie CRESCITA UMANA E SPIRITUALE, IL BLOG
- Date 7 Settembre 2024
Il nostro io non è un centro a sé stante, ma è un centro di relazioni.
Noi siamo fatti di tutte le relazioni che abbiamo, e il nostro livello di felicità dipende dalla felicità o dall’infelicità che proviamo in queste relazioni.
Tutte le relazioni sospese, incompiute, che non si sono trasformate in relazioni felici, sono buchi nel nostro ovoide dai quali perdiamo energia vitale.
Ci sono buchi nelle relazioni passate, __ad esempio con i genitori e con persone che non sono più vita__, e buchi nelle relazioni attuali.
Perché noi in realtà siamo le nostre relazioni interiorizzate.
Le relazioni esterne contano nella misura in cui sono anche relazioni interne.
Questo accade solo con le relazioni più importanti, quelle con le persone a noi più vicine (genitori, fratelli, partner, amici ecc.).
Tanto più le relazioni sono vicine e intense, tanto più generano sofferenza se le cose non vanno bene.
Trasformare il nostro tipo di pensiero, ovvero purificare il nostro pensiero, come diciamo da tempo, significa in primo luogo trasformare queste relazioni in modo che non producano più sofferenza, ma felicità.
In tal modo ripuliamo il nostro inconscio patogeno, che è un serbatoio di relazioni infelici.
Al contrario, il nostro inconscio superiore, o inconscio spirituale e creativo, è un serbatoio di relazioni felici.
Il vero amore per sé ci può essere solo quando tutte le nostre relazioni interiorizzate sono trasformate in relazioni felici.
Potremmo anche dire che ogni relazione esterna infelice è una relazione infantile, guidata dalla logica infantile della reattività: pretese, lamentele, accuse.
Solo le relazioni esterne felici sono gestite dalla logica adulta.
Noi non ci rendiamo conto che ogni nostra relazione, e persino l’incontro con una persona nuova, ad esempio un partner, non avviene nel vuoto, ma nel pieno di tutte le relazioni abbiamo già vissuto o stiamo vivendo attualmente.
Il nostro copione non è che l’insieme delle relazioni infelici.
Insieme che ci predispone alla meccanicità, o, in altre parole, alla coazione a ripetere.
In termini della psicologia orientale, il copione è causato dal karma personale, famigliare e sociale.
È nostro compito trasformare il karma in Dharma, o legge divina, quella che guida il nostro inconscio superiore, spirituale e creativo.
Giurista, psicoterapeuta, musicoterapeuta, fondatore di Aleph.
Dal 2006 si occupa a tempo pieno di formazione, incontri terapeutici, supervisione, ricerca.