Ego-leader
Nella sua versione estrema e radicale, l’ego-leader, o leader egoico, si presenta con queste frasi e comportamenti:
“Io, io, io”; “Devi fare ciò che ti dico”; “So io che cosa è bene per te”; dà ordini, pretende, non chiede; non rispetta il punto di vista degli altri; si lamenta, colpevolizza, accusa; è sgarbato, non conosce la gentilezza; le cose gli sono dovute: non ringrazia, non si scusa; ha sempre ragione lui. Dice di perseguire il bene di tutti; in realtà è attento solo a sé, alla propria immagine, ai propri interessi particolari. Non ascolta, non empatizza. E’ prepotente, invasivo, irriverente. Umilia l’altro, cerca di annullarne l’identità. Lo sfrutta ai suoi fini. Lo vuole succube, sottomesso. I suoi sentimenti e le sue idee non gli interessano. Lo apprezza e lo ama solo se lo può vedere come suo prolungamento. Ciò che lo motiva è il potere dominio.
La sua condotta è espressione dell’etica autoritaria.
Se l’interlocutore lo confronta sui suoi modi irrispettosi, sgarbati, critici, egli non si mette certo in discussione. Non ha dubbi di avere ragione lui e l’altro torto. Se esercita la critica, sostiene che lo fa per uno scopo positivo. Se attribuisce una colpa, è per onorare la verità. Se dà un ordine, lo fa perché è utile e necessario. Perché dovrebbe scusarsi per la sua durezza? Sono gli altri che lo portano ad agire così.
Inoltre, non è vero che lui non ascolta: sono le altre persone che non lo ascoltano e non fanno ciò che lui chiede.
Insomma, lui ha tutte le ragioni per essere esasperato (non a caso, spesso si lamenta!).
L’esposizione durante l’infanzia (e non solo), a questo tipo di leadership, anche in una sua forma attenuata o non radicale, genera due fondamentali reazioni: oppositiva e imitativa.
Reazione oppositiva: il bambino si difende resistendo e sviluppando controdipendenza. Da qui origina il contro-egoleader, che per semplicità chiamiamo contro-leader. Il contro-leader è oppositivo, polare, ribelle, in modo più o meno palese, ma condivide con l’ego-leader la ricerca del potere dominio. In altri termini, collabora attivamente ad alimentare lo stesso tipo di danza relazionale.
Reazione imitativa: il bambino interiorizza il modello, e sviluppa a sua volta ego-leadership.
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