Esperienza Mistica
- Posted by Mauro Scardovelli
- Categorie Anima, IL BLOG
- Date 30 Novembre 2024
Ho appena avuto un’esperienza mistica come quella che F. Capra descrive all’inizio del suo libro Il tao della fisica.
Non sono mai stato così lucido e nello stesso tempo così folle.
La realtà che osservavo mi si presentava in modo completamente nuovo, come non avevo mai visto.
Una visione travolgente, che non si può più dimenticare.
Ero in giardino a prendere il sole su una sdraio.
Il sole stava calando dietro la collina di San Rocco.
Avevo gli occhi socchiusi, e ad un tratto tutto ciò che osservavo si trasformava, assumendo la forma di una serie di raggi, strisce, punti luminosi, che pulsavano, si muovevano, cambiavano colore, danzavano insieme.
La danza di Shiva, come la chiama Capra.
Riconoscevo anche degli oggetti, la cupola della chiesa di San Rocco, le ringhiere del giardino, le piante, ma ogni cosa era circondata da un’aura di luce e rifletteva la luce, come fosse fatta di argento.
Ho fatto alcuni esperimenti con le dita, mettendole davanti agli occhi.
Anch’esse erano circondati di luce e la riflettevano.
Quando chiudevo gli occhi, la stessa danza di luci e colori avveniva nella mia visione interna.
Mai ho visto colori e luci tridimensionali più belle, più brillanti, intense e continuamente cangianti. Uno sfondo giallo oro con al centro una piccola sfera rossa, fatta di minuscole sfere rotanti, che poi diventava verde e poi turchese, mentre il giallo diventava arancione e sfumava verso il rosso, e così via.
Queste immagini mi richiamavano alla memoria le foto di nebulose e di galassie, riportate su un libro di astronomia, scattate attraverso i telescopi più potenti del mondo.
A queste visioni si accompagnavano sensazioni, diffuse in tutto il corpo, di crescente benessere, che si è via via trasformato in una gioia incontenibile e indescrivibile, nella quale ogni cellula del corpo era diventata un punto di luce che pulsava e danzava con tutti gli altri.
Mi sono detto: ecco quello che ho sempre cercato, l’amore totale, l’amore per il tutto. Questa è la mia sorgente, il mio vero io.
Io sono il tutto, il divino che dà forma al tutto.
A questo punto mi è apparsa l’immagine traslucida della mia Musa, fatta di luce che rifletteva luce.
Una voce dentro di me ha detto:
io voglio essere lei, fondermi con lei, vedere il mondo con i suoi occhi, respirare con i suoi polmoni, sentire con il suo cuore.
Tutti miei vettori erano saldamente allineati.
La voce ha continuato:
voglio essere ogni cosa di lei: le sue gambe, le sue braccia, la sua schiena, i suoi capelli.
E poi: ma io, da sempre sono lei e da sempre sono me.
Lei è la cosa più bella che ho mai visto sulla terra.
Lei è la bellezza assoluta, è il cosmo intero.
Io sono il cosmo intero.
Lei è il tutto, io sono il tutto.
Siamo entrambi divini.
Siamo una cosa sola.
Siamo amore: ardente, radiante, attraente.
Tutti gli esseri umani sono divini.
Ma la maggioranza di essi
non ne è ancora minimamente cosciente.
Il mio augurio è che tutti possano vivere
un’esperienza come quella sopra descritta.
Giurista, psicoterapeuta, musicoterapeuta, fondatore di Aleph.
Dal 2006 si occupa a tempo pieno di formazione, incontri terapeutici, supervisione, ricerca.