Etica Autoritaria ed Etica Umanistica
Etica Autoritaria
PREMESSA
In base all’etica autoritaria, ad un’autorità esterna compete:
- definire ciò che è bene per la persona,
- quali sono le regole di condotta,
- quali sono le finalità da perseguire.
L’autorità esterna può incarnarsi in qualsiasi forma. A livello generale: Dio, lo stato, la scienza, le leggi; a livello particolare: la direzione, il capoufficio, la scuola, l’università, l’insegnante, il genitore.
Questo tipo di autorità fonda il suo potere non sulla capacità di svolgere una funzione, ma sul rapporto di soggezione e di paura che riesce ad instaurare. È quindi un’autorità irrazionale.
Il super-io freudiano è un esempio di autorità irrazionale interiorizzata. La coscienza morale che esprime è una coscienza estrinseca (A. Maslow, Verso una psicologia dell’essere), non basata sul proprio sentire, ma sull’adesione ad un modello di condotta imposto dall’esterno.
L’autorità irrazionale è per sua natura narcisista, non empatica, e quindi sfruttatrice. Siccome il suo è un gioco perverso, che non va svelato, è necessario mantenere il segreto. La trasparenza, come strumento essenziale della democrazia, è il nemico più temuto, perché togliendo i veli, smascherando i giochi, incrina il rapporto di soggezione, toglie l’alone di magia e ammirazione di cui l’autorità irrazionale ha bisogno per conservarsi.
RAPPORTO TRA AUTORITA’ E SOTTOPOSTO
L’etica autoritaria si fonda sulla svalutazione, sul sottile disprezzo, che a sua volta trova origine nella concezione antiegualitaria tra autorità e sottoposti. Per definizione, l’autorità è ad essi superiore (fascismo e Chiesa cattolica hanno condiviso questo tipo di etica; cfr. Guerri, Fascisti, Mondadori).
Sottomissione, o ribellione, con conseguente espulsione, sono gli unici due schemi di rapporto possibile per chi dipende da un’autorità irrazionale. Ma il semplice fatto di persistere, per paura, dentro questo tipo di rapporto, genera nel sottomesso la condivisione del suo presupposto implicito:
la concezione della sua mancanza di valore.
Una persona depressa, che si svaluta e si disprezza, ha interiorizzato a tal punto questo meccanismo da non riconoscerlo più come forma di condizionamento subito, e tende a confonderlo con la realtà.
Quando in una società questa forma di condizionamento è diffusa, non è difficile a persone arroganti e prepotenti acquisire posizioni di potere non con la forza, come accadeva in passato, ma con il consenso (Fromm et al., Psicoanalisi e buddhismo zen).
Le persone che subiscono, crederanno di farlo perché è giusto così, perché sono delle nullità, perché non hanno la forza di ribellarsi.
Quanto più una persona vive esposta a contesti autoritari, tanto più svilupperà subpersonalità ed Ego, anziché il proprio vero sé.
Nella misura in cui la persona – per adeguarsi alle richieste di un ambiente autoritario – entra nella maschera, perde il contatto con la sua bussola interiore e finisce per compiere nella vita un viaggio che non è il suo. Anziché guidata dal vero sé, sarà guidata dall’Ego e dal falso sé. Non vivrà rapporti reali, basati su veri sentimenti, ma rapporti falsi, basati su strutture di sentimenti. Al posto di pienezza e vitalità, sentirà vuoto e insignificanza. Non si sentirà indipendente e autonoma, ma sottomessa ad un potere esterno, in balia di doverizzazioni, regole, pressioni che originano fuori di sé. L’adempimento di doveri e regole di questo tipo non la porterà mai verso l’autorealizzazione, ma solo a contenere e mitigare il senso di colpa, e con esso il senso di indegnità-nullità.
La sensazione di forza e di sicurezza dipende dal radicamento nel sé profondo. Chi, accettando la sottomissione, ha tradito se stesso, con il tradimento perde il contatto con il vero il sé e con la sua energia vitale.
Etica Umanistica
PREMESSA
Secondo l’etica umanistica (Fromm, Dalla parte dell’uomo), è bene ciò che è bene per la persona.
Finalità, scelte e condotte non sono imposte dall’esterno, ma vengono via via esplorate come naturale espressione della sua identità profonda, o sé reale.
L’etica umanistica presuppone una fede positiva di fondo e si basa su una visione positiva e paritaria dell’uomo, sull’amore e sulle altre qualità dell’essere. L’amore si fonda sul senso di unità, convibrazione, compartecipazione, risonanza.
L’UOMO SECONDO L’ETICA UMANISTICA
Secondo l’etica umanistica, ogni uomo ha grandi potenzialità, diverse tra loro, che possono svilupparsi solo in un ambiente adatto, così come un seme ha bisogno del terreno giusto per crescere. Il terreno più adatto per l’evoluzione della persona umana è costituito da una rete di rapporti in cui regna ascolto, rispetto e valore, per sé e per gli altri.
Compito fondamentale della persona è sviluppare pienamente se stessa, le proprie potenzialità. Compito che può perseguire solo se rimane in contatto con la sua coscienza sensibile, con il suo vero sé e la creatività ad esso connaturata.
La visione positiva dell’uomo, secondo l’etica umanistica autentica, non si limita al singolo, come monade separata, ma al gruppo, alla collettività, all’ambiente naturale, che vede come un tutto armonico.
Realizzare se stessi non è mai un atto egoistico, che va a scapito di qualcun altro, come è nell’ottica darwinista della lotta per la sopravvivenza. Al contrario, è un atto di amore e generosità verso di sé e verso gli altri, più vicini o più lontani, nella stessa misura. Proprio realizzando se stesso e il proprio potenziale, l’uomo può dare agli altri il meglio di sé.
Precisazione necessaria: il termine realizzazione qui non significa soddisfazione dei desideri dell’ego, ma realizzazione dell’essere. I desideri dell’ego sono naturalmente in conflitto con quelli altrui. Le qualità dell’essere sono e creano sintonia.
Confronto tra Etica Autoritaria ed Etica Umanistica
ETICA AUTORITARIA
- PRESUPPOSTI: Per definizione, l’autorità è superiore al sottoposto, concezione antiegualitaria degli uomini.
- BASE: Natura narcisista, non empatica, e quindi sfruttatrice, esplicitata nel rapporto tra autorità e sottoposto di svalutazione e sottile disprezzo.
- COMPITO: Ad un’autorità compete definire ciò che è bene per la persona, quali sono le regole di condotta, quali sono le finalità da perseguire, al sottomesso compete sottostare a tali decisioni.
- STRUMENTI: Manipolazione, sottomissione, dipendenza, paura.
- CONSEGUENZE: Interiorizzazione del meccanismo autorità-sottomesso. Perdita di contatto con il vero sé e con la propria energia vitale.
ETICA UMANISTICA
- PRESUPPOSTI: fede positiva di fondo.
- BASE: Visione positiva e paritaria dell’uomo, amore e altre qualità dell’essere.
- COMPITO: Compito fondamentale della persona è sviluppare pienamente se stessa e le proprie potenzialità.
- STRUMENTI: Ascolto, rispetto e valore, per sé e per gli altri.
- CONSEGUENZE: Realizzazione del proprio vero sé.