I messaggi del tuo sistema immunitario tra anima e corpo
Vorrei trattare un tema molto importante: attraverso l’immunità possiamo interpretare buona parte di tutte le nostre patologie alle quali siamo esposti, nei confronti delle quali ci sentiamo fragili ed impotenti.
In realtà, noi non siamo soggetti passivi, esposti a qualsiasi vento che passa e sconquassa la nostra barca: noi possiamo fare molto per questo aspetto del nostro essere, possiamo fare molto per la nostra immunità.
dott. Raffaele Fiore
Il dott. Fiore ci guida attraverso un affascinante viaggio alla scoperta di come funziona il nostro sistema immunitario, di come comunica con noi e di come noi possiamo comprenderlo, aprendoci all’ascolto profondo del nostro vero sé.
Chi è il dott. Raffaele Fiore
Il Dott. Fiore si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1988 presso l’Università degli Studi di Milano, nel 2007 si è diplomato con lode in Omeopatia e Omotossicologia dopo aver conseguito il Corso triennale presso la Scuola di specializzazione A.I.O.T. di Milano e ha conseguito un attestato di Psicoterapia di tipo freudiano. Medico kousminiano, utilizza la terapia alimentare come sostegno terapeutico nelle sindromi degenerative, quali sclerosi multipla e tumori, si occupa di Odontoiatria olistica presso uno studio di Novara di cui è responsabile, ove segue il protocollo ufficiale nelle terapie delle patologie focali e nelle rimozioni amalgame di mercurio ed è Direttore Sanitario del Centro Medico Radiologico Check – Up di Novara. Attualmente svolge la propria attività di Omeopata e nutrizionista psicoterapeuta presso l’Istituto Riza di Milano e di Novara ove tiene corsi e partecipa attivamente alla attività congressuale e didattica dell’Istituto e presso lo studio privato a Novara. E’ inoltre Docente al Corso quadriennale di Specializzazione in Psicoterapia Psicosomatica per Medici e Psicologi.
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Istruzione e Formazione
• Laurea in Medicina e Chirurgia presso Università degli Studi di Milano in data 01/07/88
• Specializzazione quadriennale in Ipnosi clinica conseguita nel 1994 presso la Scuola europea di psicoterapia ipnotica di Milano (AMISI)
• Corso quadriennale di formazione in Psicoterapia psicosomatica completato nel 2006 presso l’Istituto Riza di Milano
• Diploma triennale in Omeopatia e Omotossicologia conseguito nel 2007 presso la Scuola A.I.O.T. di Milano
Pubblicazioni
• Nel 2007 ha pubblicato per Lampi di Stampa un libro di analisi psicologica di alcuni brani di John Lennon dal titolo “Number Nine”
• Nel 2014 ha pubblicato per Lampi di Stampa, insieme alla moglie Paola Silvestri, un libro sul Qi Gong dal titolo “Il centro del mio mondo. Pochi semplici motivi per praticare il Qi Gong in Occidente”
• Ha pubblicato numerose monografie della serie RIZA SCIENZE, sul tema del metodo Kousmine ed i suoi risvolti psicosomatici e simbolici, alimentazione naturale, psicologia alimentare (dal 2007 al 2013)
Trascrizione parziale del video
8:27
[…]
Noi dovremmo sempre vivere secondo la via mediana.
Questo dovrebbe ricordarci il Buddha della medicina che ci rammenta che ciò che conta è proprio la via mediana, gli estremi non portano mai alla verità. Lo stesso vale per il sistema immunitario.
Quindi per esempio nei confronti di questa attività virale che ci sta circondando in questo periodo della nostra vita, potremmo vare qualcosa seguendo proprio la via mediana.
E se la sua virulenza, o la sua violenza virale, è molto espressiva in questo momento, è perché probabilmente da molto tempo abbiamo dimenticato di prenderci cura della nostra persona, mantenendo un perfetto equilibrio.
Noi sappiamo che il sistema immunitario è molto sensibile su alcuni livelli.
Sappiamo ad esempio con certezza che l’alimentazione è uno dei punti cardini del sistema immunitario. Esso agisce e fa errori là dove noi viviamo in uno stato infiammatorio.
Sappiamo per esempio, per quanto riguarda il nostro intestino, ed in particolare quella sua funzione che si chiama microbiota – che potremmo considerare un vero e proprio organo – che permette al nostro intestino di avere delle funzioni straordinariamente ampie, che vanno dall’assorbimento, all’eliminazione alla formazione del sistema immunitario, all’assorbimento di sostanze vitali, alla formazione di ormoni steroidei, all’assorbimento della vitamina D, ai neurotrasmettitori… è implicato in un’infinità straordinaria di cose. Forse la più straordinaria del nostro corpo dal punto di vista molecolare.
Noi sappiamo che l’alimentazione è uno degli strumenti che può fare la differenza sulla qualità del nostro intestino, proprio attraverso il microbiota.
Sappiamo che un eccesso dei grandi nutrienti, cioè carboidrati, proteine o grassi, all’interno del nostro intestino può far virare il buon funzionamento dall’eccesso al difetto. Dovremmo sempre poter avere un’alimentazione molto bilanciata, perché attraverso un’alimentazione bilanciata in cui tutto è rappresentato, solo in questo caso ci troviamo di fronte ad un microbiota intelligente, che sa cosa fare nei confronti del self e del non self. Mentre quando noi sbagliamo, accadono dei pasticci un po’ particolare nell’intestino.
Voi sapete che esistono delle giunzioni strette tra cellule e cellule nell’intestino; quando queste giunzioni strette in qualche modo si allargano, comincia a permeare tutta una parte di mondo esterno. Tutti gli eccessi della nostra vita, alcool, sigarette… riducono fortemente questa permeabilità selettiva, attraverso la quale, a quel punto, può entrare di tutto.
Quindi, quelle che sono le cellule dendridiche che dovrebbero esplicare la loro azione chemio-tattica, azione intelligente nell’andare a cogliere se qualche nemico sta entrando verso di noi, ecco che la perdono.
Anche ciò che fino a prima poteva essere un fenomeno normale, per esempio una candida che di fatto vive nel nostro intestino, allora può diventare un problema patologico.
E a sua volta, una patologia da candida, sappiamo che ci esporrà ad una serie infinita di altre patologie che con l’intestino sembrano non centrare nulla (cefalee, insonnia, nervosismo, alterazioni dell’umore, ).
Nel nostro intestino c’è una fucina di serotonina, di dopamina… tutti gli ormoni del piacere nel compiere un’azione.
14:02
L’alimentazione bilanciata è sicuramente un aspetto di cui l’immunità non può fare a meno.
Sono convinto che anche nei confronti di questa infezione virale, uno dei primi passi è quello di avere una situazione metabolica corretta.
È vero che i nostri vecchi ce l’hanno più scorretta perché da molto tempo fanno errori di un certo tipo, ma chi ce l’ha scorretta anche in età giovanile, oggi è davvero esposto a questa infezione.
Quindi soprattutto in futuro dovremmo occuparci, se vogliamo prenderci cura dei nostri vecchi, che continuino a fare un’alimentazione corretta e bilanciata (anche se so che è difficile convincerli).
Non possiamo alimentarli a semolino e caffelatte alla sera. I nostri vecchi hanno bisogno di buon cibo… e di tutto ciò che arriva dalla natura, non beveroni!
Anche perché, è una questione transitoria: quelli di noi più fortunati diverranno vecchi… e quindi ci tocca sapere cosa mangiamo…
Negli ultimi 50 anni la nostra dieta è assolutamente carenziale ed eccessiva, dal punto di vista della quantità, ma scarsa dal punto di vista della qualità. Dobbiamo sapere che allora l’integrazione diventa necessaria: acido ascorbico, vitamina C, B, D3…
Questa è la via mediana, evitare gli eccessi.
17:04
Che cosa poi ha una grande capacità di interferire sull’immunità?
Primo: alimentazione.
Poi è molto sensibile alla ghiandola dell’epifisi, piccola ghiandolina, magica e straordinaria, l’epifisi, è un mistero, una relazione che esiste tra noi e il mondo della luce.
Già solo questo ci rammenta i fenomeni di trasformazione, l’alchimia, la relazione tra il buio e la luce, i ritmi circadiani… tutto quello che fa di noi l’espressione visibile del ritmo della natura.
L’epifisi per esempio è molto sensibile alle immagini che vengono dal profondo, che noi generiamo dentro di noi, le immagini autogene.
Quindi stiamo molto attenti a produrre delle immagini che non voglio chiamare positive ma costruttive.
È molto importante che la dimensione immaginativa, in questo periodo che stiamo a casa, invece di pensare a questo periodo come un carcere invece è una protezione per noi e per il mondo, ecco è bene utilizzare questo tempo sacro e straordinario che di solito non abbiamo mai a disposizione, per generare delle immagini creative che abbiano dentro di sé delle forze straordinarie di autoguarigione. Capite?
Dovremmo somministrarci una dimensione immaginativa di cui ci siamo privati.
Attraverso la funzione dell’epifisi tutto questo andrà a modulare la qualità della nostra risposta immunitaria.
Poi cerchiamo di riscoprire l’eros, il terzo elemento magico.
Dobbiamo riscoprire la funzione dell’annullamento di noi, una cosa straordinaria.
Noi viviamo l’annullamento, la morte, nell’orgasmo, nella relazione amorosa.
L’eros è un potentissimo equilibratore del sistema immunitario.
Questo è il momento in cui progettare di innamorarsi, e innamorarsi non significa di un’altra persona, quello è veramente un dono di Dio, ma innamorarsi di un’arte, di un progetto creativo, porre un progetto creativo al di là di questo tempo…
Jung aveva sempre almeno un paio di anni di progetti davanti, anche quando era molto vecchio.
Allora proviamo a pensare quanto noi possiamo fare dentro di noi quando generiamo un futuro indotto dalle immagini, dalle informazioni, dalle minacce, dalle immagini di dolore, e lasciamo che queste generino dentro di noi un’ombra. Ecco se facciamo questa operazione, cari miei, noi perdiamo veramente una chanche dal punto di vista immunitario.
Noi dobbiamo lavorare per costruire delle immagini costruttive dell’anima, devono riguardare la motivazione.
Dobbiamo colmare di fiori il nostro futuro. La primavera è soltanto spostata, ma dobbiamo vederla rigogliosa e forte, nelle mani della natura.
Queste sono le immagini che ci guariscono e dobbiamo somministrarcele come un antiossidante tutti i giorni.
L’immagine è un antiossidante dell’anima; l’immagine che noi portiamo dentro di noi, la luce più importante, oltre a quella che ci viene dal sole, è quella che possiamo generare attraverso le nostre parti creative che sono dentro di noi. Questo ha un potere di guarigione infinito. Cambia tutto.
E l’eros, innamorarci, infuocarci. Porre di fronte a noi un progetto che non abbiamo mai realizzato e che adesso diventa legittimo realizzare.
Sappiamo che la nostra anima non ama che i talenti vengano seppelliti.
Ci verrà richiesto un conto molto salato se abbiamo fatto questo.
Dobbiamo utilizzarli i nostri talenti e ne abbiamo… cerchiamo in questi giorni, sono sepolti sotto anni di stress, di obblighi, di forzature…
Adesso questa è un’opportunità in cui vedere che abbiamo talenti al di sotto della coltre, della cenere, c’è un fuoco acceso. Questo fuoco è il nutrimento di un buon sistema immunitario.
23:00
Vi posso dire una cosa ancora più provocatoria
Negli ultimi anni la biochimica ha cominciato a parlare di sistema immunitario non tanto come di un’azione coercitiva, non come un’azione militare, non come un esercito che ha un nemico da combattere, ma in qualche modo che ha qualcosa da conoscere: il sistema immunutario non è più paragonabile ad un esercito in cerca di un nemico, ma come un gruppo di persone che desiderano scambiarsi informazioni.
Attraverso il sistema immunitario possiamo conoscere il mondo, le sue minacce, le sue proposte, i suoi suggerimenti e fare di questo qualcosa in più per noi stessi.
Dobbiamo uscire dalla dimensione del conflitto, sapete perché?
Perché il conflitto consuma solamente colui che lo mette in atto e che lo prova.
Il nostro rancore, il nostro odio, consumano quasi esclusivamente noi, e non ci conviene, egoisticamente.
Quindi dobbiamo imparare, nel momento in cui dobbiamo abbandonare la dimensione del conflitto, a fare tesoro dell’esperienza della conoscenza che fa il sistema immunitario.
Leggere tutto questo come un’opportunità, come un’esperienza.
Non esistono opportunità, esistono solo esperienze, direbbe un esperto di PNL…
Il sistema immunitario deve smettere di assumere un atteggiamento aggressivo: se usciremo di casa con una pistola, finiremo per usarla.
Invece dovremmo cominciare a capire che dalla parte oscura del mondo che ci viene proposta, ci sono delle ottime opportunità e suggerimenti per conoscere meglio noi stessi.
So che qualcuno di voi troverà inopportuna questa affermazione, ma altri sentiranno che fa corrispondere a qualcosa di vero che vive in ognuno di noi.
Sapete le persone che ci sono più antipatiche sono quelle più importanti per noi, perché ci rimandano delle parti di noi che non vogliamo vedere.
Sono le più utili.
È facile andare d’accordo con un amico.
Mentre uno che ci è antipatico è un’ottima opportunità per vedere che cosa non vogliamo noi che ci venga rimandato dallo specchio magico. Non siamo i più belli del reame, non lo siamo mai e dobbiamo accettarlo.
Da oggi cominciamo a considerare ogni singolo gesto che va verso la tossicità, una profonda minaccia della giornata per il sistema immunitario.
Esso non è una macchina indipendente da noi. Funziona in sincronia e sincrononicità con il nostro cervello, pensieri ed emozioni, e quanto più noi possiamo lavorare con queste parti, tanto più se ne gioverà. Sentirà che lo stiamo considerando un amico, non un compagno fragile, ma uno che si nutre della nostra energia per difendere la nostra identità.
Perché la nostra identità non è affatto debole, credetemi!
E questo vale adesso, nel momento in cui sembra di avere un amico per le strade e probabilmente c’è anche, contro il quale avere un’estrema attenzione, ma molto spesso nella nostra cultura occidentale, data la totale assenza di limiti nelle attività voluttuarie, nell’alimentazione, molto spesso si è ritorto verso di noi.
E se dovessimo andare a guardare quante volte si è ritorto verso di noi, e quante volte ci ha ucciso, perché ha aggredito noi stessi, per quelle abitudini voluttuarie, vedremmo dei numeri nei confronti dei quali questo virus è un vero dilettante, ve lo assicuro.
Le patologie autoimmuni, le patologie cardiovascolari, le patologie tumori
Non esiste un unico fronte, perché la guerra deve finire.
Non ci deve interessare distruggere il lavoro degli altri, dobbiamo ricominciare ad innamorarci di noi stessi, ricominciare a ricostruire noi stessi, perché la fragilità più grande, viene da dentro, ed è quella il centro del nostro lavoro.
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