
La svolta
impegno totale nella ricerca terapeutica e costruzione di una vera comunità.
Ci troviamo di fronte a un’impasse. Che fare?
Non ha alcun senso scoraggiarsi. Non poteva che finire così. Mancavano tutte le condizioni necessarie per ottenere il risultato desiderato.
Ora non dobbiamo più ripetere quell’errore.
Cosa ci sarebbe da fare è semplice, lo capirebbe anche un bambino: occorrerebbe che i migliori esperti e intellettuali, che fino ad oggi si sono espressi individualmente, unissero le forze, creando un gruppo coeso. Una sorta di comunità, in grado di esprimersi con voce unitaria. Comunità che otterrebbe la fiducia del Popolo disorientato, confuso, impaurito, costituendo finalmente una guida, competente ed onesta, indispensabile per uscire dalla situazione disperata in cui ci troviamo. Ma questa sembra una cosa impossibile.
Sono cinque anni che personalmente provo a unire gli intellettuali, senza ottenere risultati. L’ultimo tentativo l’ho compiuto lo scorso anno con la pubblicazione del libro “Verso un nuovo rinascimento”, nelle edizioni Byoblu.
Come ho detto più sopra, interiormente siamo tutti neoliberisti, egoici, individualisti, competitivi, compresi gli intellettuali.
Il tentativo di unirli si è sempre arenato per assenza di sufficiente forza aggregativa e centripeta, in grado di contenere le imponenti forze disgregative neoliberiste.
Ultimamente abbiamo cambiato linea operativa, dedicando la maggior parte delle energie a perfezionare i nostri strumenti terapeutici, e conducendo terapie personali, in presenza di un gruppo di lavoro. Rivedendo le registrazioni, attraverso la microanalisi, abbiamo fatto progressi sempre più evidenti.