Ultimatum per un nuovo inizio
Benvenuti in questa esperienza, dove trarre immediatamente sollievo.
Non far determinare tutta la nostra vita dai dati di cui ci martellano.
Non cambiamo il nostro programma: cambiare radicalmente me stesso e questo mondo che non mi piace. Collaborare a trasformare alla radice un sistema di mondo paranoico! (era paranoico prima del covid, durante e dopo!)
Il covid ci sta rendendo ancor più impauriti, impotenti, incapaci di pensare, immaginare, di indignarci, di creare, incapaci di fare quella rivoluzione non violenta che vogliamo fare.
Accogliamoci nella nostra relatà, che è pesante. La condizione terrestre è pesante, in alcuni momenti più di altri:
Zaratustra: il principio di gravità
Simone Weil: la pesanteur, la pesantezza
Budda: avere un corpo è irritante
Lucrezio….. ovuvnque trovi rompimenti di…..
Non cerchiamo una pace intimistica, spiritualistica, di reclusione dal mondo.
Ma: penetrare tutte le difficoltà esistenziali, studiarle, osservare e penetrare tutte le difficoltà e oscurità del mondo in cui viviamo, senza sottrarci a nessun confronto.
Questo è liberazione interiore – trasformazione del monto.
La liberazione interiore avviene nella misura in cui conosci molto bene e ogni giorno di più le gabbie in cui siamo imprigionati. La trasformazione del mondo è possible nella misura in cui conosci sempre meglio le struttire distruttive del mondo che vuoi trasformare.
Non trasformiano nulla con la retorica o strillando per le piazze…
Il sistema non può che trarne vantaggio da persone che non hanno la competenza per trasformare il mondo, competenze giuridche, economiche, filosofiche.
La trasformazione di questo mondo richiederà un processo lungo, persone molto formate.
Parliamo di una rivoluzione antropologica di decenni, o secoli:
ampio respiro! no fretta! il lavoro sarà lungo e meticoloso.
È un lavoro inderogabile e non più rinviabile.
È un tempo che è complessivamente un ultimatum.
Abbiamo questa fortuna paradossale. Un’avventura di vivere in una fase della steoria di questo pianeta.
La memoria cosmica dà ampio respiro.
Dove vuole andare questo universo che diventa cosciente di sé, che racconta la propria storia… per quale salto evolutivo?
Quale salto evolutivo sta compiendo l’universo nell’autocoscienza evolutiva che è l’uomo?
Osserviamo meglio lo stato di ultimatum.
Uno dei libri che ha fatto più parlare di sé
Il capitalismo della sorveglianza di Shoshana Zuboff
Lettura meticolosa dell’attuale condizione culturale e sociale del mondo sottoposto sempre più a quel capitalismo della sorveglianza delle grandi multinazionali informatiche, che ormai gestiscono gran parte della ricchezza del mondo (ricchezza economica, ma anche ricchezza dei big data, nuovo petrolio di oggi).
L’accumulazione di questi dati attraverso intelligenza artificiale, mette a repentaglio la nostra libertà.
La Zuboff dice:
Il capitalismo industriale (fine ‘700) dipendeva dallo sfruttamento e controllo natura.
Sviluppo teconologico, industriale e sociale, erano la stessa cosa: il progresso.
Ora ci rendiamo conto delle sue conseguenze catastrofiche: inquinamento, virus che si spargono… riscaldamento globale…
Il capitalismo della sorveglianza si fonda sullo sfruttamento e sul controllo della natura umana.
Sfrutta la tua vita. La sua ricchezza la prende dai dati che tu stesso dai sulla tua esistenza… e non lo sai!
Avete mai letto il testo sulla privacy di ogni sito? Accetti che ti si accenda la webcam quando non sai. Con internet delle cose, trarranno info da cosa hai nel frigorifero.
Non hai pagato l’assicurazione? Non parte la macchina
Non ti sei vaccinato? Non voti, non vai a scuola….
Questa è la direzione
Capite che è un ultimatum? PErché la gente manco lo sa!!!
Il mercato ci riduce al nostro comportamento, ci trasforma in un’altra merce fittizia, impacchettata perché altri possano consumarla.
Possiamo vedere con chiarezza come questo capitalismo voglia reinventare la natura umana per i suoi scopi.
In che modo la vuole reinventare?
Monitorati e telestimolati come i branchi e gli stormi, come le api, come le macchine. La società alveare, o mente alveare, in cui tutto procede in automatico e fluido, perché tutto è connesso e guidato da intelligentz artificiali meglio della nostra.
Alex Pentland è un teorico di tutto questo.
C’è sempre una buona ragione che loro adducono. L’umano sbaglia!
Dobbiamo vivere nell’alveare… ma l’alveare che ci aspetta non è naturale: l’hanno fatto gli uomini… non i “buoni” che vogliono che noi stiamo meglio, ma l’hanno fatto perché vogliono guadagnare più soldi: è un capitalismo, lo scopo è il profitto.
Noi siamo la materia prima come era materia prima per la civiltà industriale una foresta. Non importa devastarla completamente.
I giovani vivono al confine di una nuova forma di potere che dichiara la fine del futuro umano: il futuro umano è incerto… il nostro sistema è sicuro!
Fino a dove vogliamo arrivare con questa logica?
Fino a che punto siamo disposti a rinunciare all’umanità e alla libertà in nome della sicurezza e dell’efficienza delle cose?
I giovani vivono al confine di una nuova forma di potere che dichiara la fine del futuro umano:
con la moral suasion spingono gli uomini, gradualmente, a fare qualunque cosa.
Hanno strumenti fortissimi, tutti i media… quando sentite che qualcosa è troppo ripetuto e martellato, state certi che è una menzogna!
Quando ripetono ossessivamente qualche cosa al di là di ogni ragionevolezza, potete star certi che è una fregatura.
Se vogliamo rilanciare la democrazia, dovrà essere una democrazia di persone che sanno pensare moltissimo!!
Skinner: diceva il comportamento è indirizzabile! Nel bene (loro, ovviamente). Ma il nostro bene?
Se ci sveglieremo dal nostro sonno mentale, dalla nostra distrazione e rassegnazione, forse siamo ancora in tempo per cambiare il corso del futuro.
L’altro livello dell’ultimatum è molto interiore.
Il precedente è sistemico (capitalismo della sorveglianza) è la cultura nella quale siamo immersi e stiamo viaggiando a velocità pazzesca.
Hanno una quantità di soldi inquantificabile, forse dolo la ndrangheta… sempre che non ci siano connessioni…
Acchiappano immediatamente tutti i migliori giovani cervelli di tutto il mondo.
La ricaduta esistenziale sulla nostra vita di tutta questa società dei big data, è enorme.
Enorme senso di esaurimento esistenziale, tristezza, stanchezza, disperazione, è innegabile, già prima del covid.
Giulia Cristeva, psicanalista francese:
Con un pazionte depresso, lo psicoanalista, comincia con il fargli riprendere fiducia in se stesso.
Recuperiamo respiro, forza…
Rimettere in contatto l’essere con una sua profondità.
Manca una cultira seria, contestativa, con una memoria storico politica secolare!
Quante generazioni di mediocri hanno educato mediocri peggio di loro fino ad arrivare a queste tenebre
48:00 circa
Il popolo, cioè noi, non sente parole che rappresentino ciò che vive.
La depressione, l’angiscia… non trovano nella cultura e tanto meno nella politica, voci che le rappresentino. Questo sta creando un baratro che potrà avere effetti catastrofici nel prossimo futuro:
queste energie se non vengono incanalate in un pensiero, diventano violenza, è inevitabile, è accauto migliaia di volte nella storia.
49:00
Questo è il ruolo della cultura, della politica.
Ma se cultura e politica sono fondate su ua menzogna, sul nascondimento delle cose, su una tutela più o meno conscia di un sistema criminale di poteri, le energie contestative, la sofferenza del popolo… come si potrà esprimere?
Ecco l’urgenza, l’ultimatum.
L’anima umana è un’anima intellettiva, vuole capire.
Da qui l’urgenza di approfondire.
Siamo entità spirituali, perché siamo autocoscienti.
Questa natura, autocosciente e quindi spirituale, ci dà la capacità e quindi la volontà, di dare nuovo inizio alle cose.
(54:00 !!! 55:30 ca) estratto?
L’essere umano è quell’essere che può dare inizio alle cose; ossia è libero.
Ora io decido di dare nuovo inizio al mondo. Questa decisione cambierà l’orientamento della mia vita.
Shoshana dice:
Arendt, come Orwell, ritiene possibile un nuovo inizio che si distacchi dal potere preesistente.
La cultura creativa è sempre un nuovo inizio che contesta il vecchio mondo, lo critica per innaugurare qualcosa di nuovo.
La cultura, lo spirito umano, procede così.
Ogni inizio interrompe un contesto.
Dal punto di vista del contesto che interrompe, il nuovo inizio è un miracolo.
È imprevedibile. È un miracolo.
È qualcosa che non controlli, e che non puoi fare solo tu, è qualcosa di assolutamente nuovo che non puoi programmare.
Una parola veramente inedita nessun computer la potrà mai calcolare.
L’inizio è un miracolo, è fuori dagli schemi di programmazione.
La capacità di dare vita ai miracoli è del tutto umana, non è trascendentale.
È la tua natura!!! Anche se te lo sei scordato. Tu sei qui per fare miracoli.
Noi siamo qui per fare miracoli, il resto è una barba!!!
La libertà è dare inizio.
La rivoluzione è adesso!
Lo vuoi? O aspetti il permesso?
Non ce lo daranno mai: nessun potere di questo mondo (religioso, politico, economico…) ha interesse che tu lo destabilizzi.
Ma il nuovo inizio è destabilizzazione, irrompe e basta.
Hanna Arendt: “Quello che non cambia nell’epoca della pietrificazione. e della sventura predeterminata, è la facoltà della libertà stessa.
La mera capacità di iniziare che anima ed ispira tutte le facoltà umane ed è la fonte segreta di ogni cosa grande e bella”