Un sogno possibile: il progetto Unialeph
La squadra
Ho un sogno condiviso:
formare una squadra di nobili amici, forte, coesa, entusiasta. Una squadra di samurai. Una squadra i cui membri, incarnano, nel pensiero e nell’azione: un sogno in apparenza impossibile.
Il sogno di una rinascita, di una nuova primavera dell’umanità, spiritualmente e tecnologicamente progredita, pronta a condividere i beni della terra.
Una primavera che restituisca rispetto, dignità e giustizia a tutti gli esseri umani, a tutti i viventi e alla natura che ci ospita. Una primavera che segni la fine della guerra commerciale e finanziaria, scatenata e vinta su ogni fronte dall’1% dell’umanità contro il restante 99%.
Un’impresa disperata
Attraverso il meccanismo del debito, il sistema finanziario delle banche speculative tiene in pugno i governi e i popoli del mondo, costretti, per ripagarlo, a distruggere il lavoro, i diritti umani, le risorse della terra e l’economia reale funzionale al benessere di tutti.
L’economia Sarvodaya, come la chiamava Ghandi.
Nella situazione attuale, il neoliberismo finanziario, dopo aver sconfitto tutti i nemici storici – il comunismo, il socialismo, le Costituzioni del dopoguerra, la democrazia, i diritti umani – appare invincibile.
Il vero nemico
Come un tumore maligno, si è diffuso in ogni parte del pianeta. Ha accumulato enormi ricchezze, utilizza gli eserciti più potenti, lavorano per lui i migliori cervelli e gli esperti più pagati. Ha occupato le più importanti università, ha formato le classi dirigenti, dispone della potenza persuasiva dei massmedia, che informano e formano la mentalità dell’assoluta maggioranza dei cittadini, rendendoli schiavi e sostenitori del sistema stesso, incapaci di ogni resistenza.
L’impresa di abbatterlo o trasformarlo appare disperata.
Noi esseri umani, dotati di pensiero, linguaggio, ragione, creatività, a differenza degli animali, possiamo utilizzare il pensiero come risorsa spirituale evolutiva, rimanendo in risonanza con l’intelligenza della natura, o, allontarci da essa, pervertire il pensiero stesso, e renderlo strumento di distruzione e morte.
Abbiamo quindi due possibili destini: homo sapiens–angelico, e homo demens–demoniaco.
Anatomia del vero nemico
Per vincere un avversario, occorre conoscerlo molto bene, nella sua realtà storica.
L’Ego collettivo umano è oggi diventato la forza diabolica più potente, distruttiva e pericolosa dell’intera storia umana.
Forza che, a livello materiale, ha distrutto quasi completamente ogni forma di comunità, di democrazia e di dignità, e – a livello spirituale – ha contaminato non solo l’io–ragione, ma è penetrata nell’inconscio umano, individuale e collettivo, avvelenandolo con convinzioni folli e perverse.
L’economia predatoria di oggi ha assunto come modello il secondo tipo di uomo. L’uomo che, per accrescere le proprie ricchezze, rinuncia alla propria umanità, socievolezza, fratellanza.
Al posto del Dio padre abbiamo messo il Dio denaro.
Alla forza che oggi ci disumanizza possiamo dare un nome più specifico: narciliberismo.
Il liberismo economico ha fatto leva sulle debolezze di carattere più comuni – narcisistiche, depressive, fobiche, ossessive – usandole come cavalli di Troia per trasformarci tutti in individui inconsapevoli, egoisti, calcolatori, avari di sè, in competizione, ostili gli uni agli altri.
Ha preso stabile dimora dentro di noi, occupando i luoghi più profondi ed archetipici della nostra psiche.
Non faremo un passo nella giusta direzione senza aver imparato come specificamente agisce per renderci schiavi delle passioni tristi e delle malattie fisiche che ci indeboliscono.
Le sapienze antropologiche spirituali, aggiornate con la migliore tecnologia clinica contemporanea, sono i nostri più potenti alleati.
Il primo nemico che dobbiamo affrontare
l primo e più insidioso nemico che dobbiamo affrontare e sconfiggere abita quindi al nostro interno. La squadra di nobili amici è ben consapevole che questo è il primo lavoro da compiere, ed è ben formata ed allenata in questo esercizio.
Diavolo, da dia–ballein, è il tipo di pensiero che separa, divide, disgrega. Il nucleo centrale di questo pensiero è il giudizio malevolo, che alimenta il modello “colpa, accusa, punizione”, alla base della giustizia punitiva. La giustizia punitiva è lo strumento del diavolo, per annientare ogni comunità, a partire da quella interiore, e renderci nemici di noi stessi e degli altri.
I grandi maestri spirituali dell’umanità, Buddha, Gesù, Ramakrishna, predicavano l’amore e ci hanno insegnato un altro tipo di giustizia: quella riparativa, fondata sul perdono.
Il primo compito della squadra di nobili amici è incarnare questi insegnamenti, senza i quali non si è in grado di conoscere se stessi e la ragione divina che abita al nostro interno.
Si rimane preda della paura, privati della forza dell’anima, o Satyagraha in termini ghandiani. Il Satyagraha è la forza della verità, unica in grado di sconfiggere la paura, aprire i nostri cuori, ed unirci per condividere un progetto comune.
Il secondo compito
Assolto il primo compito, siamo preparati ad affrontare il secondo compito: trasformare la società patologica in cui viviamo.
A bordo del treno economicista, sempre più veloce e predatorio, stiamo per schiantarci contro una montagna.
Siamo in tanti, siamo in tantissimi a voler scendere da questo treno. In ogni parte del mondo ci sono milioni di persone, famiglie, associazioni, organizzazioni, che si battono su diversi fronti, per tutelare i diritti dei più deboli ed esclusi, i diritti delle donne, i diritti dei bambini e degli anziani, i diritti degli autoctoni, i diritti della natura e degli animali.
Per fermare questa corsa folle occorre un movimento di resistenza collettivo, che colleghi tra loro tutti questi movimenti e li coordini in un progetto unitario.
In questa disperata impresa, ancora una volta saremo sostenuti e illuminati dall’insegnamento e dall’esempio dei più grandi maestri spirituali dell’umanità, antica e moderna: Gesù, Buddha, Ramakrishna, Gandhi, Yogananda, Nelson Mandela, Martin Luther King. I have a dream. Never, never again.
Gandhi, Mandela, King, hanno mostrato che le forze dello spirito, armate di retti pensieri, sono in grado di vincere contro quelle del materialismo e dell’oppressione colonialista, razzista, imperialista, armate di cannoni e di bombe.
Ghandi, Mandela e King, come Gesù, non hanno mai predicato l’odio, ma solo l’amicizia e l’amore nei confronti dei nemici. Questa è la vera forza, la forza dell’anima, il Satyagraha, nelle parole di Ghandi, che ci può salvare.
Il terzo compito
Collegare tra loro i movimenti di resistenza è una mossa importantissima. Ma non è sufficiente.
Occorre alleare con noi i più grandi pensatori, esperti, specialisti nei diversi settori, che già si sono spesi per liberare l’umanità dall’economia predatoria. Dobbiamo creare, come hanno fatto i neoliberisti prima di noi, un think tank che riunisca questi esperti, in una cornice di stima e amicizia reciproca.
Si tratta, in sostanza, di ricreare una sorta di riedizione dell’Assemblea Costituente, non per modificare la Costituzione del ’48, ma per apportare cambiamenti in melius, in modo che sia ribadito e rafforzato il suo sistema di garanzie dei diritti fondamentali nei campi del lavoro, proprietà, libertà di impresa, sanità, scuola, pensioni, cultura, territorio ecc.
La Costituzione è stata considerata dalla finanza internazionale un ostacolo da abbattere. E dalla fine degli anni ’70 ad oggi, mediante trattati internazionali, approvati con leggi palesemente incostituzionali, passo dopo passo, sono state sottratte al popolo italiano la sovranità monetaria, la sovranità economica e la sovranità fiscale.
Senza sovranità monetaria, cioè senza più la possibilità stampare la propria moneta, lo Stato, per fare spesa pubblica, deve tassare i cittadini o deve rivolgersi alle banche per chiedere prestiti.
Nessuna possibilità quindi di fare spese per nuovi investimenti e far ripartire l’economia.
E’ stata cambiata persino la forma della Repubblica, che in base all’art. 139 della Costituzione, non può essere modificata neppure con legge Costituzionale.
Quindi, anche la modifica apportata agli art. 81, 117 e 118, con l’introduzione del pareggio di bilancio, è nulla, e tale può essere dichiarata dalla Corte Costituzionale o da un governo coeso, sostenuto da una base popolare forte.
Queste semplici fatti sono sconosciuti all’assoluta maggioranza di cittadini, condizionati dalla propaganda massmediatica al servizio dei potentati economici.
Anche le organizzazioni e i movimenti di cittadini, indispensabili per cambiare politica e ridare vita alla Costituzione, su questi temi sono in gran parte disinformati e in conflitto tra loro.
Ecco perché è indispensabile, a nostro avviso, portare avanti con tutte le forze disponibili il progetto UniAleph, università popolare per attuare la Costituzione.
Le funzioni principali di UniAleph
UniAleph svolge tre funzioni essenziali per riportare in vita la Costituzione, tradita da una classe dirigente ignorante e collusa:
- formare una massa critica di cittadini consapevoli in grado di diffondere retta informazione
- formare una classe dirigente fedele ai valori costituzionali
- selezionare i migliori docenti ed esperti
Il primo punto è indispensabile per risvegliare il popolo italiano dal sonno mediatico in cui vive, e per cominciare a svolgere la funzione che la democrazia Costituzionale gli assegna: vigilare sulla politica governativa, fare pressione affinché sia sempre in linea con il progetto costituzionale.
Il secondo punto è indispensabile per riformare o sostituire l’attuale classe dirigente che, per ignoranza, colpa o collusione, ha assistito senza alcun pubblico dibattito, alla trasformazione del modello socioeconomico, egualitario e solidale, previsto in Costituzione. Modello che ha consentito all’Italia di diventare, in due decenni di applicazione, la quinta potenza economica mondiale.
Il Think Tank, anima del popolo italiano
Il terzo punto, selezionare i migliori docenti ed esperti, è un passo necessario per formare il Think Tank di cui abbiamo accennato nel paragrafo 7. Lo scopo del Think Tank è quello di essere un punto di riferimento affidabile e sicuro per il popolo italiano, politicamente confuso, disgregato e disperso. Un punto di riferimento in grado di ridare speranza e orientamento al popolo, in questo difficile periodo della sua storia. La sua funzione è di rappresentare l’anima del popolo italiano, così come si è espressa durante la resistenza al nazifascismo e durante i lavori preparatori della costituente.
Come? In tanti modi. Ne indico alcuni:
- Utilizzare YouTube e i social network per far arrivare la propria voce e i propri scritti a tutte le associazioni, organizzazioni, cittadini attivi, che già sono in lotta con il sistema dell’oppressione, ma sconosciuti o divisi tra loro.
- Smascherare la falsità dell’informazione mainstream sui punti fondamentali, con una critica semplice, chiara, incontrovertibile.
- Promuovere incontri pubblici con i cittadini e con gli amministratori più sensibili al progetto, per orientarli verso un obiettivo comune.
In sintesi, il Think Tank opera come struttura che connette tutte le forze positive del paese.
Come sappiamo, Presidente della Repubblica, Magistratura, Corte Costituzionale – gli organi pubblici di garanzia previsti in Costituzione – hanno in gran parte rinunciato a questa funzione e sono caduti nella rete neoliberista. Tutti organi la cui funzione principale era quella di garantire, appunto, che la politica di governo si mantenesse entro i valori scelti, una volta per tutte, dall’assemblea costituente.
Il Think Tank, fortemente orientato sui valori costituzionali, presentandosi coeso e deciso, dovrà svolgere in modo vicario questa funzione, concentrando l’attenzione della popolazione sulle questioni fondamentali, impedendo che venga quotidianamente deviato e distratto da questioni secondarie, che sono solo sintomi della violazione dei valori fondamentali.
Le questioni fondamentali
Le questioni fondamentali hanno tutte a che fare con le false credenze che il neoliberismo è riuscito ad installare e diffondere capillarmente nel popolo. Ecco alcuni esempi di false credenze:
- non ci sono più soldi, non si può più fare spesa pubblica nè investimenti pubblici, perché abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità
- non ci sono più soldi a causa della corruzione
- non ci sono più soldi perché abbiamo accumulato un debito pubblico fuori misura, che dobbiamo ripagare e ridurre
- entrare nel sistema euro è stata la nostra salvezza
- lo Stato è corrotto e inefficiente
- i privati sono più efficienti e meno corrotti, quindi è bene ridurre ogni intervento dello Stato nell’economia
- la globalizzazione di oggi è un fatto nuovo, irreversibile, al quale bisogna adeguarsi o finire nella miseria
- la nostra Costituzione è vecchia, non più adeguata ad un mondo che è completamente cambiato
- i Trattati sono espressione del nuovo mondo globalizzato, e la Costituzione va modificata per aderire alla nuova realtà
- bisogna attirare i capitali stranieri in Italia
- dobbiamo diventare più competitivi ed esportare di più
- ecc.
L’assoluta maggioranza dei cittadini ha assorbito queste credenze come parte indiscutibile della realtà.
Il problema è che sono tutte false. I cittadini devono sapere che quando un politico afferma una di queste convinzioni, sta raccontando una menzogna criminale. Perché criminale? Perché queste menzogne sono la causa diretta della miseria crescente, della perdita del lavoro, della violenza, e addirittura dei suicidi di migliaia di imprenditori, disoccupati, agricoltori.
La realtà è che lo Stato democratico costituzionale può stampare tutta la moneta che vuole, può rilanciare la domanda interna, può indirizzare l’economia a produrre ciò che serve al paese, può recuperare le fonti di produzione di ricchezza che gli sono state sottratta, può controllare il credito, può finanziare le imprese in difficoltà, può salvaguardare i posti di lavoro, può risanare il territorio, può controllare le frontiere, può uscire dall’euro, può mettere fuori legge ogni forma di speculazione e di sfruttamento dell’uomo sull’uomo, può ricostruire il sistema dei diritti sociali.
Come?
Semplicemente tornando ad applicare la Costituzione.
Ricordiamoci bene che lo Stato non può più svolgere nessuna di queste funzioni, di protezione e di garanzia dei diritti dei cittadini, non perché il mondo è cambiato, non perché c’è la globalizzazione, ma solo perché è stato occupato da una classe dirigente neoliberista, menzoniera, collusa con i potentati economico finanziari, e nemica del popolo.
La via politica e la via giudiziaria
Come abbiamo accennato sopra, la via politica, per avere successo, richiede che si raggiunga una massa critica di associazioni, organizzazioni e cittadini consapevoli, da una parte, e dall’altra una nuova classe dirigente fedele ai valori costituzionali. UniAleph e il Think Tank funzionano in sinergia per raggiungere tali scopi.
Altrettanto essenziale è la presenza di una o più TV, anche solo sulla rete, disponibili a fare retta informazione, appoggiando con decisione il progetto UniAleph, con trasmissioni dedicate a diffonderne i contenuti essenziali.
Su questa linea, l’appoggio di Byoblu di Claudio Messora ha già attivato una forte collaborazione con noi, vista l’unità degli intenti.
In futuro, quando il processo sarà in stadio più avanzato, si può sperare che anche una parte della RAI, grazie alla presidenza di Marcello Foa, ci dia una mano.
In ogni caso la via politica tende ad essere lunga, mentre il tempo che abbiamo a disposizione per salvare il paese è molto breve.
Per superare questo ostacolo, la via giudiziaria è l’unica in grado di produrre rapidi risultati, e va percorsa con estrema decisione. Sollevare questioni di legittimità costituzionale sulle leggi liberticide che i cittadini percepiscono più chiaramente lesive dei loro diritti, come quella sulla legge elettorale, o sulla dismissione all’estero delle nostre fonti di produzione di ricchezza, può mobilitare molti nuovi cittadini a sostenere queste iniziative, facendo crescere in forza e visibilità il movimento che le propone. Se poi queste iniziative sono accolte almeno da alcuni giudici, l’effetto espansivo si sviluppa in modo potenziale. Certe leggi saranno dichiarate incostituzionali, cioè nulle, inesistenti, e nulli e inesistenti dal punto di vista giuridico saranno tutte le conseguenze nefaste che hanno prodotto. Potremo riappropriarci delle porzioni di demanio cedute ai privati, delle autostrade, delle ferrovie, delle linee aeree, delle imprese cedute in mano straniera.
Aggiungo la necessità di avviare rapidamente una scuola di formazione per avvocati e giudici, che in maggioranza assoluta condividono le credenze neoliberiste, essendo formati da università neoliberiste. Su settemila magistrati non mancano certo quelli che hanno ben capito la situazione, e non aspettano altro che un movimento possa appoggiare i loro lavoro, sia dal basso, con i cittadini che si mobilitano nelle piazze.
A questo punto saremo pronti per vincere le prossime elezioni. Non è fantascienza. Ma è un’impresa di estrema difficoltà, che va condotta coordinando in modo intelligente e sinergico tutte le componenti sopra indicate.
Sia da parte di giuristi di altissimo valore, come Paolo Maddalena, presidente emerito della Corte Costituzionale.
Mauro Scardovelli